ACI MODENA: GLI ITALIANI FAVOREVOLI A PENE PIU SEVERE PER CHI GUIDA SOTTO LEFFETTO DI ALCOL E DROGHE
L’81,9% degli automobilisti italiani è convinto che la guida sotto l’effetto d’alcol e sostanze stupefacenti, vada severamente punita qualora ciò comporti lesioni gravi o addirittura la morte di persone coinvolte in incidenti.
“Gli automobilisti italiani hanno confermato (fonte ACI e Censis) che sono favorevoli ad un inasprimento delle pene da comminare a coloro che, sotto l’effetto d’alcol, droghe o psicofarmaci si rendano responsabili di incidenti stradali con lesioni alle persone. L’81,9% degli “intervistati” ha il “desiderio” di vedere applicate pene più severe per chi guida in condizioni psico-fisiche alterate. – commenta il dott. Pottocar direttore d’ACI Modena. – Tra questi poi, un 45% chiede: l’arresto in flagranza ed un serio inasprimento della pena.”.
Un più cauto 20% del campione, pur condividendo la necessità di un inasprimento delle sanzioni, ora previste, ritiene importante non fare di tutta l’erba, un fascio, preservandosi di valutare attentamente caso per caso.
“I distinguo sono necessari ma nello stesso tempo non devono essere la scappatoia per non assumersi le proprie responsabilità. – conclude il Direttore - Il 9%, invece, vuole sì, pene più severe, ma non condivide l’ipotesi della revoca definitiva della patente. Oggi documento indispensabile per poter lavorare. L’inasprimento di una norma non è certo sufficiente per rendere gli automobilisti più cauti e prudenti. In questa direzione, manifestando qualche dubbio, si rivolge il fronte del no che si attesta attorno al 10%. Il vero cardine, che supporta una maggiore sicurezza, è insito dalla consapevolezza di trovare controlli, quasi a tappeto. Controlli che non devono, però, avere il solo obiettivo di fare cassa per le singole amministrazioni. Già diamo abbastanza come automobilisti.
Gli intervistati chiedono, a gran voce, controlli maggiori e più severi, a tutto campo, partendo dalla vettura, nel suo complesso. Di leggi, in Italia, ne abbiamo sin troppe. Il problema è che spesso le stesure sono tali da far sì che interferiscano, tra loro. Sono queste interferenze che aprono la porta all’impunibilità. Il nostro attuale sistema legislativo non ha proprio bisogno di essere appesantito ulteriormente.”.